Teodorico e Giustiniano: due concezioni religiose a confronto

Giustiniano con indosso sia la corona,
 simbolo del potere imperiale,
sia l'aureola, simbolo del potere religioso

 







Durante il 493 gli Ostrogoti, un popolo di origine germanica, guidati da Teodorico, che governò molto a lungo e con saggezza, si stabilirono nell’ Italia Occidentale. Una prova di questa saggezza fu la tolleranza manifestata nei confronti delle altre religioni.  Teodorico era ariano, come tutto il suo popolo e la sua politica religiosa, si basava sul rispetto degli altri culti e sulla tolleranza, dettata principalmente dai suoi disegni politici. Era necessaria una politica che rispettasse le istituzioni civili e religiose dei Romani affinché fosse conseguito l'accordo tra la popolazione italiana e il popolo ostrogoto. L'imperatore mantenne anche cordiali rapporti personali con i papi e con i vescovi e fin quando fu in grado di farlo, li favorì e accolse la loro mediazione. Possiamo dunque affermare che, in questo periodo, le due maggiori potenze coesistevano pacificamente senza invadere l’una il potere e gli spazi dell’altra. Parallelamente in Oriente iniziava a formarsi uno Stato molto ben organizzato e molto diverso da quello che era stato l'impero  romano. Innanzitutto la lingua ufficiale non era più il latino ma il greco, ancora la capitale,Costantinopoli, non venne più chiamata così ma si preferì utilizzare l’antico nome di Bisanzio.
Un’altra differenza fu l’assunzione del cesaropapismo adottato dall’imperatore Giustiniano eletto nel 527. 
Raccolta di materiale normativo 
 giurisprudenziale di diritto romano 
scritta da Giustiniano e intitolata 
Corpus iuris civilis

Quest'ultimo interferì e intervenne nelle questioni religiose più di ogni suo predecessore. Secondo la sua concezione  autocratica e cesaropapista, l’imperatore era a capo sia delle questioni secolari che di quelle religiose. Perseguitò tutte le minoranze religiose, dai Cristiani Eretici ai Samaritani e agli Ebrei e Pagani, con leggi discriminatorie che restringevano i loro diritti civili. Secondo la sua concezione, l’Imperatore aveva il dovere di correggere coloro che avevano scelto la religione “sbagliata” e di costringerli alla conversione al Cristianesimo così come definito dal Concilio di Calcedonia del 451.  La fama di Giustiniano è legata soprattutto all'emanazione del Corpus iuris civilis, con cui veniva risistemato il diritto civile romano creando la base legislativa per i secoli successivi e il Medioevo. Al tempo di Dante le notizie sull'imperatore erano lacunose e questo spiega il fatto che il poeta ignori (o mostri di ignorare) i molti misfatti di cui Giustiniano si macchiò durante il suo principato, facendone la figura di un monarca  esemplare in pieno accordo con la funzione spirituale della Chiesa. 


Bibliografia

https://divinacommedia.weebly.com/giustiniano.html 

https://www.youtube.com/watch?v=IDJlLtIGDVk

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