Giordano Bruno e la mentalità statica della Chiesa


GIORDANO BRUNO

Filippo Bruno nasce a Nola, nel 1548 da una nobile famiglia campana, durante la sua adolescenza frequenta il chiostro dell’ordine dei domenicani a Napoli. Quando prende i voti, decide di mutare il suo nome in Giordano. Il suo carattere irrequieto e insofferente ai dogmi e alle costrizioni della Chiesa lo porta a scontrarsi da subito con le autorità religiose: sono gli anni della Controriforma, e le idee spregiudicate di Giordano mal si accordano con l’imperante ortodossia religiosa. Trascorre qualche anno in Germania, insegnando a Wittenberg e a Francoforte, per approdare infine nella “tollerante” Venezia. Qui, Giordano è convinto di essere al sicuro, invitato dal nobile Giovanni Mocenigo. Tuttavia, le idee coraggiose e “blasfeme” dell’ex-frate spaventano il nobile, che decide di denunciarlo e consegnarlo nelle mani dell’Inquisizione.    Nel 1593 Giordano viene trasferito all’Inquisizione di Roma che, con scarsi tentativi, prova a convincerlo a ritrattare le sue idee “eretiche”. Dopo 7 anni di carcere e costanti rifiuti di abiurare, Giordano viene condannato al rogo.


In conclusione a Giordano Bruno è stata tolta la possibilità di esprimere le proprie idee contro la Chiesa e solo per questo viene arso al rogo. Da ciò è possibile percepire la poca tolleranza, il cinismo e la grande fermezza nel voler eliminare le nuove idee, che si oppongono a quelle della Chiesa.


   LE “OPERE LULLIANE”

Le “opere lulliane” sono una raccolta di libri 
dove sono descritti tutti i pensieri, perlopiù eretici,
di Giordano Bruno.
Grazie a questa raccolta siamo riusciti a capire quanto sia importante questo personaggio per la
storia della Chiesa.









Bibliografia :https://it.wikipedia.org/wiki/Giordano_Bruno 

                    https://www.studenti.it/giordano-bruno-biografia-opere-pensiero.html

                    https://www.adelphi.it/libro/9788845927072











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