RAPPORTO POLITICO ATTUALE TRA STATO E CHIESA






Dal 1870 ad oggi però non sempre il rapporto tra l’Italia e la Santa Sede è stato un modello di collaborazione, anche dopo il Concordato del 1929 (Patti Lateranensi) c’è sempre stata una convivenza trascorsa tra reciproci vantaggi e diffidenze. 
L’accordo tra lo Stato Italiano e la Santa Sede fu firmato allo scopo di stabilire un mutuo riconoscimento tra il Regno d’Italia e la Città del Vaticano. I patti garantirono alla Chiesa il riconoscimento della religione cattolica come unica religione di Stato in Italia con l’inserimento dell‘insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche.








Questi accordi vennero poi riconfermati dalla Costituzione nel 1947, dove l’art. 7 dichiara che “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi”.  Venne quindi riconfermata la religione cattolica come religione di Stato, anche se il successivo art. 8 della Costituzione dice che tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge e che tutte le religioni diverse da quella cattolica hanno diritto di organizzarsi se non in contrasto con l’ordinamento giuridico italiano.
 


 
Con l'Accordo firmato nel 1984 a Palazzo Madama  (il cosiddetto Nuovo Concordato),
 la religione cattolica non è più considerata come sola religione dello Stato Italiano e quindi l’insegnamento di quest'ultima nella scuola non è più un obbligo, ma ha carattere facoltativoIl Nuovo Concordato si configura come un "accordo-quadro" di principi fondamentali che regolano l'indipendenza dei rispettivi ordini dello Stato e della Chiesa, individuando gli specifici capisaldi costituzionali, sui quali ricostruire il sistema dei loro rapporti con l'articolato rinvio ad ulteriori intese su specifiche questioni, da stipulare successivamente tra autorità statali ed ecclesiastiche competenti.




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