Rapporto Stato-Chiesa in Medio Oriente

 

Innanzitutto bisognerebbe definire bene la parola teocrazia che significa “potere di Dio” in quanto riporta a Dio l'origine e il fondamento del potere politico, esercitato dai sacerdoti e da autorità religiose. Le teocrazie islamiche contemporanee hanno tuttavia caratteri estremamente particolari infatti nell’Islam, Dio non esercita il potere in prima persona. Quello che potrebbe essere il potere di Dio viene esercitato da alcune categorie specifiche. Per avere teocrazia ci vuole un clero. Ha senso se c'è un'istituzione ecclesiastica. Nell’Islam questo non esiste, perché non c'è clero. I capi religiosi sono contemporaneamente autorità politiche infatti la sfera religiosa e la sfera politica coincidono e non esiste separazione fra “Stato e Chiesa”: la comunità dei credenti di un determinato territorio coincide con la Nazione e con lo Stato. In circa trentacinque stati a prevalente popolazione musulmana esistono legami diversi tra la legge islamica e la legge dello stato. È possibile infatti fare una distinzione fra stati laici, dove la legge islamica non ha nessuna influenza sulle leggi dello stato, stati musulmani dove la Shari’a (legge islamica) esercita una qualche influenza sulla vita politica e infine stati teocratici, che comprendono sia quelli dove la Shari’ a è legge fondamentale dello stato sia quelli dove l’ imam è capo politico, di diritto o di fatto.



Bibliografia: Castagnetti Paola, Il presente come storia, Cliodea,1998.




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